Vuelta a España 2019, giornata nera per la EF con 5 uomini a terra: doppia frattura per Rigoberto Uran, alla clavicola per Hugh Carthy, a rischio Tejay Van Garderen

Doppia frattura per Rigoberto Uran alla Vuelta a España 2019. Il capitano della EF Education First è finito a terra dopo poco più di cento chilometri della sesta tappa, rimanendo coinvolto nella maxicaduta che ha portato ad altri tre ritiri oltre al suo. Immediatamente trasportato all’ospedale universitario di Castellò per sottoporsi agli esami radiologici, il colombiano ha riportato la frattura della clavicola sinistra, non lontano da dove l’osso si è fratturato a marzo, e alla scapola sinistra, fratturata in più punti.

Le sfortune per la compagine statunitense tuttavia sono decisamente più ampie in quanto non è stato solamente il leader a doversi ritirare, ma con lui sono caduti altri suoi compagni di squadra. Tra questi il più grave è Hugh Carthy, che assieme al sudamericano era stato immediatamente trasportato in ospedale. Anche per il britannico infatti gli accertamenti hanno evidenziato la frattura della clavicola sinistra ed entrambi saranno operati in questi giorni per la riduzione delle fratture. Nello stesso incidente sono inoltre finiti a terra anche Logan Owen, al quale sono stati applicati cinque punti alla gamba destra, e Sergio Higuita, che avverte dolori alla schiena (e per questo ha perso terreno ieri nel finale).

Nel finale è invece scivolato in discesa mentre lottava per il successo di tappa Tejay Van Garderen. Lo statunitense ha riportato una profonda abrasione sul fianco sinistro e dolori ad un dito, tanto che la sua presenza al via della settima tappa stamani è in forte dubbio. Ultimo al traguardo, ad oltre venti minuti, venendo staccato anche da tutti i velocisti, l’ex promessa a stelle e strisce soffre molto e dovrà valutare l’andamento nella notte prima di poter prendere una decisione.

“Abbiamo avuto una giornata davvero dura, c’è stata una caduta in una curva e molti corridori sono finiti a terra – commenta Uran – Non c’era alcuna possibilità di evitare la caduta. Noi corridori siamo abituati ad avere questi incidenti, quindi sappiamo cosa serve per recuperare. Non c’è altra opzione, dobbiamo solo prenderci un po’ di tempo per riprenderci e poi tornare. Ho imparato molto su questo aspetto, ogni volta impari un po’ di più, vai là fuori sperando di non schiantarti o almeno di non romperti nulla”.

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